Per un SID al passo coi tempi

Questa lettera nasce dalla voglia genuina di un gruppo di studenti ed alumni del corso in Scienze Internazionali e Diplomatiche di garantire la continuità nel tempo del prestigio dell’istituzione che abbiamo avuto l’onore di frequentare. A nostro avviso, negli ultimi tempi il corso manca di esprimere il proprio grande potenziale: nasce come un corso di eccellenza, scelto da studenti provenienti da tutto il territorio nazionale e non, in virtù della qualità e unicità dell’istruzione impartita, quest’ultima pure certificata dal primato del polo goriziano nelle classifiche universitarie nazionali.

L’intenzione di chi scrive è puramente propositiva e costruttiva. Non vuole essere e non è in alcun modo una presa di posizione contro l’operato di coloro i quali, in questi anni, hanno lavorato e lavorano per migliorare l’istituzione che ci ha accolto e permesso di crescere. Vogliamo però avere la possibilità di restituire, anche in minima parte, quanto ci è stato dato da questo corso. I canali istituzionali, spesso, poco si prestano ad attività di questo genere. Da qui, la necessità di scrivere questo appello, volto a smuovere una situazione che, a nostro avviso, si è immobilizzata. Si tratta quindi di uno stimolo che arriva direttamente da chi il SID l’ha vissuto, non come una costrizione, bensì come una scelta, che come noi altre centinaia di ragazze e ragazzi decidono di prendere ogni anno. L’anima del SID è formata dalla comunità che lo vive, la quale però ha bisogno di nuovi stimoli e risorse, affinché essa, così come il corso goriziano, non perdano le loro peculiarità.

Purtroppo, seguendo una tendenza che accomuna tutte le istituzioni accademiche italiane, anche il SID risente della carenza di risorse finanziarie a disposizione: il ricambio dei docenti in età pensionabile sembra procedere a rilento, i fondi a disposizione per iniziative didattiche e di ricerca si riducono, e gli investimenti in infrastrutture a tecnologia si contraggono. 

In questa epoca storica, segnata dalle incertezze e dalla complessità dei rapporti internazionali, gli studenti delle nostre discipline dovrebbero essere considerati una risorsa per un paese che da sempre fatica a pensare una politica estera coerente e seria. In un momento storico in cui l’internazionalizzazione è sempre più rilevante, è necessario che un corso come il nostro cerchi di rimanere competitivo sul piano nazionale. 

Il SID ha un enorme patrimonio, lasciatoci in eredità dalle generazioni passate di docenti e studenti che hanno contribuito a costruire i valori e lo spirito che ci accomunano. Tuttavia, negli anni, si è palesato sempre più evidentemente il declino dell’attrattività del corso: il numero ridotto di iscritti al test di ingresso negli ultimi anni è la palese dimostrazione di tutte queste problematiche. Noi studenti prendiamo purtroppo atto del fatto che le priorità delle istituzioni e delle nostre classi dirigenti non sono né la cultura né la formazione delle giovani generazioni, e che quindi non è credibile attendere una pronta risposta istituzionale alla crisi in cui purtroppo ci ritroviamo. Detto ciò, intendiamo comunque nel nostro piccolo cercare di mobilitarci per sfruttare le risorse che il nostro territorio offre e le forze indubbie che il nostro corso ancora ha. È per questo motivo che con questo appello portiamo avanti le seguenti proposte, che sono pressoché a costo zero e realizzabili. Siamo convinti che, senza il bisogno di cercare grandi (ed alquanto improbabili) partnership o sperare in finanziamenti ed assunzioni che purtroppo non paiono intravedersi all’orizzonte, noi possiamo attivarci per dare nuova vita ad un’istituzione alla quale dobbiamo la nostra formazione accademica.

Articoliamo dunque la nostra proposta seguendo tre direttrici: la prima rivolta al favorire la creazione di una rete tra alumni ed alunni del SID sia nel contesto della scelta per un eventuale master o laurea magistrale, sia per un futuro inserimento lavorativo degli studenti; la seconda vuole soffermarsi sulla possibilità di instaurare nuove collaborazioni interatenee, facendo del SID una facoltà in grado di competere non solo sul territorio nazionale, allargando i propri orizzonti all’intero continente europeo. Infine, la terza direttrice è volta a fornire degli spunti relativi ad alcune realtà presenti specialmente nel capoluogo giuliano nell’ottica di ampliare l’offerta di tirocini, così da consolidare l’integrazione dell’istituto con il territorio e, d’altra parte, stimolare una formazione di tipo anche pratico tra gli studenti del SID.

Mondo lavorativo e network 

Ormai, nell’epoca in cui viviamo, è di essenziale importanza sfruttare ogni possibilità e opportunità offerte dal mondo digitale.

L’azione in questo settore deve seguire due direttrici precise:

1. Aumentare la visibilità del dipartimento e dei corsi a Gorizia

2. Aiutare gli studenti ad approcciare il mercato del lavoro

Proponiamo di inserire link a tutti i siti gestiti dalle varie iniziative studentesche del SID, come ASSID e BeSID (assid.gorizia.it, besid.it) all’interno del sito del DISPES, mettendo in chiaro che si tratta di un rimando ai vari siti delle associazioni studentesche presenti in università (MFE Gorizia, MSOI Gorizia, Francophonie, il Presidio Universitario di Libera, Sconfinare). Inoltre, riunire il portale dell’ASSID e di BeSid in un unico sito nuovo potrebbe servire anche da vetrina sulla realtà studentesca del SID di Gorizia.

In quest’ottica per aumentare l’attrattività del corso rimane vitale il saper veicolare la qualità del SID fra gli studenti delle scuole superiori che si stanno approcciando per la prima volta al mondo universitario. Bisogna utilizzare in maniera più efficace il sito del dipartimento, investire risorse e tempo sui social media e dare la possibilità alle future matricole di avere realmente delle piattaforme sulle quali informarsi prima di scegliere quale triennale intraprendere. In questo processo, la collaborazione tra dipartimento e associazioni studentesche può essere la soluzione per una strategia di marketing più efficace e “giovanile”. Le possibilità sono molteplici, ma sicuramente una delle strade più percorribili è sfruttare il fatto che tutte le associazioni studentesche di Gorizia hanno pagine Facebook ed Instagram. Con il sostegno del dipartimento si potrebbe sviluppare una strategia social coordinata fra le varie realtà, utilizzando i canali social delle associazioni, per diffondere e pubblicizzare la qualità dei corsi di laurea goriziani. 

È inoltre essenziale, attraverso l’associazionismo e l’utilizzo di piattaforme online come OutSIDe, sviluppare un vero network di alumni. L’obiettivo di OutSIDe è quello di fornire un aiuto a studenti del SID nella scelta di future mete Erasmus o di corsi di laurea magistrale tramite la diretta testimonianza di alcuni alumni. Altre iniziative che verranno sviluppate in futuro contribuiranno alla costruzione di un quadro, di un sistema, che coadiuverà gli studenti del SID nella scelta della miglior opzione possibile per il loro futuro.

Guardando invece alle possibilità offerte nel mondo del lavoro, va ricordato che per decenni il SID ha formato funzionari ed esperti che lavorano nelle più importanti organizzazioni internazionali: le loro esperienze, i loro consigli e la loro conoscenza del mercato del lavoro non possono che essere un valore aggiunto per gli attuali studenti del SID. Invitiamo il dipartimento, in collaborazione con ASSID, che nel tempo ha mantenuto i contatti con gli alumni, a promuovere ed organizzare degli alumni day dove vengano invitati ex-studenti per condividere i loro percorsi lavorativi.

Collaborazioni accademiche

Siamo un corso con un ottimo network di accordi per la mobilità Erasmus+, cionondimeno sarebbe utile cercare di individuarne di nuovi in paesi con i quali non sono ancora stati instaurati contatti (Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Grecia, Cipro, Turchia). Da questo punto di vista si potrebbe anche prendere in considerazione l’idea di rinnovare rapporti per accordi di mobilità extra-Erasmus con istituti universitari al di fuori dai confini dell’Unione europea, come accadeva in passato.

Sempre in tema di mobilità internazionale, il nostro corso si caratterizza per la propensione studentesca ad intraprendere periodi di studio all’estero. Tuttavia, senza guardare troppo lontano, abbiamo un’Università comunitaria a 400m di distanza con la quale non intratteniamo alcun tipo di rapporto. L’Università di Nova Gorica infatti è così vicina che la maggior parte di noi vede una delle sue sedi tutte le volte che andiamo a fare benzina o pausa pranzo dall’altra parte del confine. L’istituto fa parte del consorzio Erasmus Mundus European Master in Migration and International Relations (EMMIR), assieme all’Università di Oldenburg (GER), l’Università di Stavanger (NOR), l’Università della Boemia Meridionale (CZ), la Wits University di Johannesburg (SA)  il Regional Institute of Gender Diversity and Human Rights (Sudan), il Mbarara Institute for Technology (Uganda). L’Università tiene anche diversi corsi (ad esempio storia) che sono tutto sommato affini. Per questa ragione pensiamo sia fondamentale stringere rapporti più stretti fra i due poli universitari. I loro studenti e docenti devono essere invitati alle nostre conferenze, mentre forme di collaborazione tra ASSID e le loro associazioni universitarie gioverebbero senz’altro allo spirito internazionale che caratterizza il nostro corso.

Sarebbe inoltre importante intraprendere una serie di iniziative mirate a stringere rapporti più stretti fra i due atenei, e verificare se vi sia la possibilità per la creazione di una Laurea interateneo o un double degree fra le due università. Siamo pienamente consapevoli del fatto che non sono procedure semplici e che è necessaria la volontà politica di entrambe le istituzioni per far partire un progetto del genere, ma la vicinanza geografica dei due istituti, assieme agli asset accademici che evidentemente hanno entrambi, permetterebbe di superare gli ostacoli che si frappongono ancora all’apertura di un master interamente in lingua inglese, e che gioverebbe molto sia a UNITS che al DISPES.

Tirocini

Il rapporto fra mondo universitario e mondo lavorativo è giustamente considerato uno degli ambiti più importanti da potenziare all’interno del nostro sistema universitario. È importantissimo sfruttare le possibilità offerte dal territorio  da questo punto di vista. Nel caso specifico, quelle offerte dalla città di Trieste e all territorio regionale sono largamente non sfruttate. Presentiamo qui di seguito alcuni esempi di enti territoriali che potrebbero rappresentare per gli studenti del SID delle opportunità per svolgere tirocini formativi:
 

  • The Central European Initiative (CEI): Trieste ospita un’organizzazione internazionale rivolta all’area dell’Europa centrale e dei Balcani di cui fanno parte 16 paesi. Pensiamo quindi che sia naturale per un corso come il nostro tentare di stringere un accordo in modo che studenti del SID possano ivi svolgere dei tirocini. Pensiamo inoltre che coltivare rapporti politici con questo ente sia molto importante. La partecipazione di studenti del SID come  osservatori ad alcuni eventi organizzati dalla CEI (così come viene fatto in altre organizzazioni internazionali) potrebbe essere un punto di partenza, così come l’invito del Segretario Generale ad eventi di rilievo, come la cerimonia di l’apertura dell’anno accademico a Gorizia.
  • North Atlantic Ports Association (NAPA): la NAPA è un consorzio internazionale che raccoglie i porti italiani, sloveni e croati dell’Alto Adriatico. La presidenza ruota semestralmente tra Ravenna, Venezia, Trieste, Capodistria e Fiume. Nell’ambito di questa iniziativa può senz’altro essere intrapreso un tentativo di organizzare un tirocinio all’interno dell’Autorità Portuale di  Sistema di Trieste, profondamente implicata negli accordi per le cosiddette Vie della Seta (la Belt and Road Initiative) e nel commercio internazionale.
  • The Italian Consortium for Solidarity (ICS): l’ICS è un’organizzazione creata ai tempi delle guerre balcaniche che è specializzata nella gestione e  nell’accoglienza dei rifugiati. Negli anni è sempre stata fra i protagonisti nella gestione dell’accoglienza di richiedenti asilo provenienti dalla Guerra del Kosovo, dall’Europa orientale e, più recentemente dal Nord Africa e Medio Oriente. Anche in questo caso la stipulazione di una convenzione per dei posti da tirocinanti all’interno dell’ONG per venire incontro ai molti  studenti del SID che hanno la vocazione per il lavoro umanitario sarebbe auspicabile.
  • Area Science Park Trieste: l’area science park è una start-up farm pubblica che si occupa di facilitare contatti fra aziende ad alta tecnologia e per la formazione di start-up innovative. Opera secondo gli schemi dello sviluppo sostenibile e dell’alta tecnologia e raccoglie aziende, centri di ricerca e start-up nei campi dell’energia ed ambiente, le nanotecnologie, la fisica, l’elettronica e i servizi nei suoi tre campus di Basovizza (TS), Padriciano (TS) e Gorizia. Ci sono molti studenti del SID che intendono intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile, un tirocinio presso questo ente potrebbe senz’altro aiutare a personalizzare il CV.
  • World Trade Center Trieste (WTCT): il WTCT è una divisione del gruppo internazionale Samer Shipping, con sede a Trieste. È membro del World Trade Centres Association,  con sede a New York che raggruppa 300 sedi in giro per il mondo. Anche in questo caso, un tirocinio in ambito del commercio internazionale può essere una possibilità simile a quelli che molti studenti tutt’ora intraprendono in istituzioni come le Camere di Commercio Italiane all’estero.
  • Freeway Trieste | Industrial Innovation Hub: un’altra realtà del commercio internazionale, joint venture fra Samer e Area Science Park che si occupa di facilitare lo sviluppo di aziende innovative e collegare aziende italiane ai mercati asiatici. 
  • Penresa International: un’agenzia di media e comunicazione avente l’obiettivo di promuovere economie e paesi emergenti attraverso report e video promozionali.

Molti studenti del SID possiedono inoltre una doppia cittadinanza, un fatto che apre alla possibilità di svolgere tirocini formativi presso enti consolari del proprio paese. La città di Trieste è sede di diversi Consolati Generali (Croazia, Grecia, Romania, Serbia, Slovenia, Turchia) e molti altri consolati onorari. Dal punto di vista politico, come per la CEI, riteniamo sia importante coltivare legami con questa piccola ma non irrilevante comunità diplomatica della città: invitare i Consoli Generali ad eventi tematici o istituzionali (come ad  esempio l’apertura dell’anno accademico) potrebbe essere un modo positivo per rivitalizzare i legami del nostro corso.

In conclusione

Ribadiamo la natura propositiva e costruttiva di questo appello, riconoscendo al contempo che numerose difficoltà potrebbero frapporsi tra la semplice proposizione di quanto contenuto in questa lettera e la concreta attuazione delle proposte in essa contenute. Tuttavia rimaniamo fermamente convinti della necessità di smuovere la situazione, di modo da dare nuova linfa ed attrattività alla facoltà goriziana, sbloccando quello che è il suo vero potenziale.

Da parte nostra, noi studenti ed alumni dobbiamo appoggiare il Dipartimento nei suoi prossimi passi: partecipando alle iniziative che verranno proposte, sfruttando quanto più possibile i tirocini che verranno attivati, ed in generale usufruendo degli spazi che verranno aperti da futuri accordi che verranno presi: come detto in precedenza infatti il SID non è solo una facoltà, bensì anche una comunità, che come tale deve essere e restare viva.

Ne va del futuro del corso di Scienze Internazionali e Diplomatiche dell’Università degli Studi di Trieste: ne va del futuro dei giovani che, scegliendo di studiare a Gorizia, si affidano a questa realtà per costruire il loro brillante futuro.


Firmatari
NomeCoorteNomeCoorteNomeCoorte
Liam McCourt2016Luca Tacconi2016Federico Leoci2016
Renato Farfoglia2016Tommaso Demozzi2015Alessandro Bosco2016
Giuseppe Guerra2016Clelia Vettori2015Sofia Biscuola2015
Martina Paolelli2016Emanuele Alfredo Corredig2015Cecilia Sanfelici2015
Elisa Argenziano2015Enrico di Rosa2015Rachele Cecchi2015
Alice Tramontano2016Federica Guadagnolo2018Valentina Montesel2015
Pietro Basso2018Riccardo Lilliu2018Clotilde Ippoliti2018
Alessandro Pasi2018Giada Pasqualato2018Teresa Rasella2018
Samuele Rabbiosi2018Luca Guidoboni2018Mattia Pojani2017
Ilaria Casani2015Viola Stefanello2014Arianna Orlando2015
Michele Aristarco2015Silvia Moschioni2015Angelo Orlando Moras2015
Ilaria del Rizzo2015Riccardo Damiani2015Nicolò Brugnera2015
Andrea Michelutti2016Davide Plos2016Carla Francesca Niculescu2015
Benedetta Albiero2017Viola Moro2017Carlotta Spinazzè2015
Giuseppe Pflanz2015Andrea Piani2015Federico Procida2015
Niccolò Delporto2017Federica Baldoni2015Gloria Ferraro2016
Giada Canzut2018Riccardo Valle2015Federica Simoncini2016
Martina Marcassa2016Chiara Fiorino2016Giovanni Mauri2017
Alessandro Beghelli2015Asja Fabro2019Carlotta Paladino2019
Alessia Petracin2019Enrico Pellizzer2019Lorenzo Klun2019
Jacopo Smethurst2019Matteo Toigo2019Xhuana Spaneshi2019
Marco Alù2015Pietro Malesani2018Dario Germani2015
Emanuele Leone2018Marco Doncic2019Andrea Cremonini2019
Matteo Riz2016Elisabetta De Zorzi2019Tommaso Comuzzi2017
Tommaso Del Monaco2017Filippo Menchetti2019Matteo De Pau2017
Giampaolo Rizzo2015Chiara Pipinato2016Agostino Gatta2016
Miriam Bressaglia2015Alessandro Cinciripini2016Bartolomeo Santuari2016
Giacomo Finato2014Enrico Fedi2016Cristina Rigo2017
Giacomo Tamaro2017Antonella Lena2016Francesca La Rocca2015
Leonardo Del Piccolo2017

Hanno inoltre firmato 14 studenti e studentesse, che hanno però preferito restare anonimi.


3 pensieri riguardo “Lettera SID

  1. Davvero complimenti per la lettera e per i contenuti al suo interno. Pur non essendo stato iscritto al SID, sono stato anch’io studente del dipartimento di Scienze Politiche a Trieste. Vi appoggio in questa iniziativa e sono disposto a partecipare al dibattito intorno a queste questioni se verrà fatto nel prossimo futuro. Intanto, un saluto e complimenti ancora per l’iniziativa!

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  2. Il rilancio del Polo di Gorizia è sempre stato un sogno nel cassetto, un po’ socchiuso, da cui ogni tanto si è riusciti a trarre iniziative e proposte costruttive. Ben venga una riflessione organica e completa, a dimostrazione che gli alumni non vogliono distaccarsi o lasciare Gorizia a se stessa. Massima disponibilità per quanto mi riguarda nel fare tutto il possibile nei mesi che mi separano dalla scadenza del mio mandato, per quanto io non sia già da quasi due anni in Dipartimento. Spero – e credo – che gli attuali rappresentanti condividano questa volontà, per una Gorizia migliore.

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